Rinvenimento Mosaici Romani
Comunicato Sopr. Archeologica del 25/2/2014
Soprintendenza per i beni Archeologici della Toscana – Firenze – Silvia Vilucchi – Funzionario Archeologo
In occasione dei controlli che la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana sta conducendo nell’area della Fortezza medicea di Arezzo nell’ambito dell’intervento di restauro e ripristino che l’Amministrazione comunale ha da tempo intrapreso, nella fascia antistante il muro difensivo che raccorda il bastione dell Soccorso con il bastione della Diacciaia è tornato alla luce, tra l’altro, un edificio residenziale di età romana di cui sono stati individuati per ora tre ambienti, due dei quali, parzialmente indagati, conservano resti in posto di intonaco parietale dipinto e piani pavimentali musivi.
L’edificio, situato nel settore nord-est del pianoro sommitale del poggio di S. Donato, si affacciava sulla valle sottostante prossimo alle ripide pendici di questo lato dell’altura.
L’ambiente a sud ha rivelato la presenza di un piano pavimentale musivo di fattura raffinata con decorazione “a nido d’ape” composto da esagoni delineati con tessere nere su fondo campito con tessere bianche, straordinariamente conservato sotto livelli di distruzione e di abbandono che lo hanno perfettamente sigillato: l’ambiente e il pavimento musivo, fin qui visti per un’ampiezza di m 5,40 per m 0,80, proseguono in direzione est, ovest e soprattutto sud, verso il centro del pianoro.
L’ambiente a nord ovest mostra la presenza di un tappeto musivo con decorazione “a stuoia” con rettangoli delineati a tessere nere su fondo a tessere bianche disposti attorno ad un quadrato centrale campito in nero, con diverse lesioni e lacune, una delle quali, particolarmente ampia, rivela un’integrazione in cocciopesto attestante un intervento di restauro di età antica: sul lato nord l’ambiente presenza un’apertura con una soglia in pietra.
Il terzo ambiente a nord est deve essere ancora indagato.
Le pareti degli ambienti descritti, conservate per circa m 0,50 di altezza, presentano uno spesso intonaco parietale dipinto: motivi di conservazione hanno fin qui suggerito di non portare completamente in vista la decorazione pittorica che presenta colori rosso, giallo, verde e bruno su fondo bianco.
I piani pavimentali rinvenuti, ascrivibili all’età augustea-giulio claudia (fine I a.C.-decenni iniziali I d.C.), che trovano confronti stringenti tra l’altro con mosaici della villa dell’Ossaia di Cortona, erano sigillati sotto livelli di abbandono e di crollo delle coperture fittili.
Sopra lo strato di crollo dell’ambiente sud sono attestate frequentazioni e riusi successivi all’abbandono del sito, in particolare con la presenza della sepoltura, solo parzialmente vista, di un inumato che reca una lunga spada (?) in ferro.
Con un contributo della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, si procederà a breve alla prosecuzione dell’indagine archeologica in particolare in direzione sud, al fine di portare in luce integralmente l’edificio di età romana individuato e i suoi preziosi rivestimenti pavimentali, anche al fine di fornire indicazioni nel merito all’Amministrazione e procedere alla redazione di un apposito progetto di salvaguardia e valorizzazione del sito, per la futura fruizione anche di questo straordinaria testimonianza dell’antica Arretium conservata eccezionalmente sotto la struttura difensiva medicea.